Riflessione su doveri e diritti di una persona che segue una dieta
ok, la dieta la devo fare io però:
- Si deve essere trattati come Soggetto non come Oggetto
- Sono una persona, non un numero
- E’ un buon metodo proporre piccoli obbiettivi per arrivare al traguardo finale che segna l”inizio di una nuova vita
- Avere un rapporto più umano e confidenziale rende meno traumatico salire sopra la bilancia (questa farà meno paura e non sarà percepita come una violenza). Quello che permette di godere dei risultati è il rapporto confidenziale e umano piuttosto che la sola ricerca del risultato stesso
- Avere maggiore consapevolezza dei propri limiti permette di definire e distinguere la fame nervosa rispetto ad altre variabili che possono essere incorse nell’assunzione del cibo (a questo scopo, il diario alimentare può essere un buon strumento)
- Il medico dovrebbe sempre ascoltare la persona anziché comportarsi in modo saccente evitando di considerarla
- Avere dei supporti non canonici (come per esempio pet therapy, personal trainer etc.) aiuta a superare la solitudine dei problemi e la “non comunicazione” del paziente. E’ utile avere un sostegno completo, ampio e trasversale (non solo psicologo, nutrizionista e amica/o)
- I medici e le altre figure di riferimento dovrebbero essere sensibilizzati a parlare coi pazienti, è utile che venga suggerito al medico di prendere in considerazione il lato umano di chi ha di fronte. E’ importante considerare l’obesità come una patologia a cui affiancarsi con sensibilità e delicatezza
MG